Gela. Tre anni fa, secondo le accuse iniziali dei pm della procura di Treviso, avrebbe avuto rapporti sessuali con una minore di quattordici anni. Addebiti pesanti quelli mossi ad un ventisettenne gelese, che però è andato incontro all’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. La pronuncia è del gup del tribunale trevigiano. La difesa del giovane, sostenuta dal legale Angelo Cafà, aveva optato per il rito abbreviato. La procura ha confermato le accuse iniziali, con una richiesta di quattro anni e due mesi di detenzione. L’indicazione originaria, poi ridotta per il rito, era di sei anni e tre mesi. In base alle contestazioni, il ventisettenne, in due diverse occasioni, avrebbe prima approcciato la minore tentando di avere un rapporto sessuale, che si sarebbe concretizzato in un hotel della provincia di Treviso. La difesa ha sollevato un lungo elenco di dubbi riferendosi alla ricostruzione dell’accusa. Il legale del ventisettenne ha soprattutto insistito sull’inattendibilità delle dichiarazioni rilasciate dalla minore, che arrivava da un contesto familiare già difficile.
Ci sarebbero state incongruenze confermate, per la difesa, da una relazione tecnica affidata ad un esperto, che indicò aspetti critici nella versione della ragazza. Per il difensore, non sarebbero emerse certezze neppure sulla consumazione del rapporto sessuale. Tutti elementi che hanno indotto il gup a emettere una decisione di assoluzione.