Gela. I rapporti finanziari tra il Comune e la controllata Ghelas Multiservizi sono da tempo al centro dell’attenzione. L’amministratore della società in house, l’avvocato Gianfranco Fidone, ritiene che in cassa manchino quasi tre milioni di euro. Soldi che il Comune non avrebbe mai versato e che mettono in difficoltà i conti della multiservizi, che non riesce a coprire le quote del tfr dovute ai dipendenti. Uno scompenso economico che ha spinto Fidone a parlare di messa in liquidazione. La vicenda non è stata ancora risolta, anche se il legale ha spiegato di avere interlocuzioni con l’amministrazione comunale. Con il rientro dalla pausa estiva, il confronto dovrebbe riprendere.
Sia Fidone che l’assessore Grazia Robilatte potrebbero essere sentiti dalla commissione bilancio e servizi sociali, presieduta da Valeria Caci. “C’è la volontà di avere questo confronto – spiega – l’avremmo voluto organizzare anche prima, ma per una serie di impegni non è stato possibile”. Il presidente Caci e gli altri componenti Romina Morselli, Salvatore Incardona, Pierpaolo Grisanti e Giuseppe Spata vogliono avere un quadro preciso dei rapporti di debito-credito tra il municipio e la società guidata da Fidone. I conti non tornano. Per i tecnici del Comune, l’ammontare dovuto alla municipalizzata sarebbe decisamente inferiore ai quasi tre milioni di euro indicati dall’amministratore delegato e dal suo consulente di riferimento. Ad oggi, manca ancora un accordo complessivo, mentre in Comune è stato notificato un primo decreto ingiuntivo da 500 mila euro e l’amministratore Ghelas ha deciso di agire in via giudiziaria contro gli ex vertici della società in house.