Gela. Hanno gestito per diversi anni il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città: dopo aver perso l’appalto, però, le aziende del consorzio Econet stanno ancora attendendo d’incassare le somme dovute dai contabili dell’Ato Cl2 e da quelli del comune.
In totale, più di sei milioni di euro. Per questa ragione, si è aperto un contenzioso che, nei prossimi giorni, potrebbe concludersi attraverso una transazione avviata dagli avvocati delle imprese e da quelli dei debitori. I rifiuti, insomma, non finiscono di suscitare polemiche e contrasti.
Gli imprenditori che per primi hanno gestito il servizio in città stanno trattando singolarmente: ognuno, vanta crediti nei confronti dell’Ato per il lavoro effettuato. Le parti, comunque, sembrano molto vicine ad un accordo.
I funzionari dell’Ato Cl2 non appaiono intenzionati ad alzare il livello della loro offerta: ferma, quindi, a circa tre milioni di euro.
Né un euro in più né uno in meno. Una cifra notevole che, in ogni caso, dovrà uscire dalle casse di Palazzo di Città. Ovviamente, il raggiungimento di un accordo non mette al riparo da possibili ingressi in tribunale. Non è da escludere che qualche imprenditore decida di rifiutare l’offerta finale e, di conseguenza, chiedere l’intervento dei giudici.
Una lunga storia, quella dei rapporti, spesso assai tesi, fra gli imprenditori del consorzio Econet e i funzionari dell’ambito ottimale. Non mancarono, durante gli anni di gestione del consorzio, gli scontri fra i dirigenti e i vertici amministrativi di Ato e comune.
Adesso, però, i debiti dovrebbero essere saldati. Che sia veramente l’ultimo capitolo della costosa saga? Una risposta definitiva potrà arrivare solo dopo la conclusione del lungo cammino burocratico.