Gela. Anche l’ennesima emergenza idrica, che in città ha costellato il periodo delle feste, ha dimostrato, sempre che ce ne fosse ancora bisogno, l’enorme fragilità di un sistema, troppo spesso costellato da disservizi e gravi carenze. Negli ultimi mesi, Caltaqua, l’azienda italo-spagnola che ha in mano il servizio idrico integrato, ha avviato lavori di ammodernamento della rete. In diverse zone della città, si sono susseguiti cantieri, che spesso hanno paralizzato interi quartieri, ma che almeno sulla carta dovrebbero migliorare il servizio. Le continue segnalazioni di guasti e l’acqua assente per giorni nelle abitazioni, dicono però che la normalità è molto lontana dall’essere raggiunta. In totale, i fondi destinati ai lavori di ammodernamento della rete toccano la cifra di 4.766.665,00 euro. Somme che arrivano dai programmi PO Fesr 2014-2020. Fondi europei che la Regione ha ammesso alla rendicontazione, con un provvedimento firmato dal dirigente generale del dipartimento regionale acqua e rifiuti. L’acqua, troppo spesso, si perde anche lungo diverse arterie stradali, con fuoriuscite che in alcune zone sono una consuetudine. I quasi cinque milioni di euro assicurati per la copertura dei lavori dovrebbero servire anche ad adeguare la rete, così da impedire nuove falle e perdite, che però continuano ad essere segnalate, in tante zone, anche dove i lavori sono stati effettuati. Il nuovo anno dovrebbe contribuire a fare più chiarezza sul futuro della gestione privata del servizio idrico i città, segnato inoltre da bollette sempre più salate.
La commissione tecnica, costituita per valutare la qualità del servizio, si è espressa in favore dello scioglimento anticipato del contratto che lega i Comuni dell’Ato a Caltaqua. Quattro componenti su sette, compreso il sindaco Lucio Greco, hanno scelto la strada dell’addio anticipato all’azienda. Toccherà anche alla nuova Ati valutare le soluzioni da adottare.