Gela. L’iter venne avviato anni addietro, ma il progetto del solare termodinamico a Roccazzelle non è mai partito né tantomeno ha visto la posa della prima pietra. Niente di niente, nonostante tutte le autorizzazioni ottenute. L’investimento dell’azienda veneta Reflex Solar Power si sarebbe dovuto aggirare intorno agli ottanta milioni di euro. Sembrava ormai messo nel dimenticatoio e anche l’associazione di categoria che riunisce i gruppi del settore propendeva per alzare bandiera bianca. Ma da Roma potrebbe arrivare nuova linfa, con il programma di investimenti Fer2, che prevede fondi destinati agli investimenti per la produzione di energia da geotermia, biomasse e biogas. “L’intenzione è di non rinunciare all’investimento – dice il senatore grillino Pietro Lorefice – ci stiamo muovendo in questo senso e stiamo spingendo per rivitalizzarlo. Con l’emergenza in atto non è semplice prevedere l’ammontare di fondi destinati a finanziare i progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma c’è anche la necessità di mettere in campo soluzioni per ripartire dopo il periodo di fermo totale causato da Covid”. L’investimento sul territorio locale avrebbe dovuto attrarre risorse finanziarie per almeno 88 milioni di euro. Circa 44 milioni per opere civili, strutture e impianti. Per la sua costruzione si prevedevano due anni di lavori durante i quali sarebbero state assunte 150 persone tra diretti e indiretti. Trenta operai su tre turni per i 25-30 anni di esercizio sarebbero stati impiegati invece per il funzionamento dell’impianto. I primi studi sono del 2011. La zona di Roccazzelle è una delle più richieste da grandi gruppi del settore, per un indice di irraggiamento tra i più alti di tutta Europa.
Per questa ragione, l’azienda veneta ha puntato su quest’area, anche se tra lentezze burocratiche e incertezze amministrative non ha mai avuto il lasciapassare definitivo. Forse, quando l’emergenza sanitaria sarà alle spalle l’investimento potrebbe ripartire, trasformandosi in cantieri e lavoro. I precedenti sul territorio non lasciano ben sperare, ma a Roma guardano con molto interesse al termodinamico.