Procedura d’urgenza per Timpazzo e Siculiana, “vogliamo riaprire prima del 31 luglio”

 
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Gela. La discarica Timpazzo, salvo nuovi colpi di scena, potrebbe riaprire i battenti entro il 31 luglio.

I lavori per l’impianto di biostabilizzazione. Nelle scorse ore, è stato notificato ai vertici dell’Ato Cl2 in liquidazione l’avviso dei tecnici della regione con il quale si dà il via libera ai lavori per la realizzazione degli impianti di biostabilizzazione dei rifiuti. Alla fine, è stata attuata una procedura d’urgenza. Un provvedimento emesso non solo per Timpazzo ma anche per il sito di conferimento agrigentino di Siculiana. “Il nostro progetto era pronto da tempo – spiega il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco – dopo la nota dei tecnici della regione, abbiamo provveduto a ritrasmetterlo. I lavori per realizzare l’impianto di biostabilizzazione potrebbero chiudersi entro dieci giorni. Il nostro obiettivo è far riaprire i battenti a Timpazzo anche prima del 31 luglio”. A questo punto, Panebianco e i tecnici dell’Ato, coordinati dall’ingegnere Sergio Montagnino, attendono il lascia passare definitivo da Palermo. Soprattutto negli ultimi giorni, il fronte rifiuti ha ripreso a preoccupare. Allo stato attuale, gli autocompattatori della Tekra conferiscono a Lentini ma il sito non riesce a rispondere con puntualità a tutte le richieste che arrivano praticamente da mezza Sicilia. Le file per scaricare sono sempre più lunghe. “Continueremo a conferire a Lentini – dice ancora Panebianco – purtroppo, se non si accelerano i tempi, la situazione rischia di degenerare”.

Il regolamento sulla differenziata arriva in aula. Intanto, giovedì è stato fissato un consiglio comunale monotematico, con al centro il solo regolamento per la raccolta differenziata, richiesto proprio dai funzionari della Regione. Sono stati i componenti della commissione bilancio, presieduta da Salvatore Scerra, a chiedere l’immediata trattazione del punto. Il debito fuori bilancio da due milioni di euro da regolarizzare in favore di Tekra, invece, sarà al centro di un nuovo confronto tra consiglieri. Si tratta di quattro canoni contrattuali non ancora pagati all’azienda campana che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Gli imprenditori hanno già provveduto a far notificare due decreti ingiuntivi, appena giunti sui tavoli del municipio.

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