Gela. Avrebbe subito violenze fisiche e pressioni psicologiche per oltre trent’anni: al culmine di un matrimonio lungo ma decisamente contrastato, ha scelto di denunciare tutto.
Per questa ragione, il presunto marito violento è stato rinviato a giudizio dal magistrato Lirio Conti. Il processo prenderà il via a settembre.
Dalla metà degli anni settanta, la donna avrebbe subito violenze e minacce da parte dell’uomo, un ex dipendente del gruppo Eni attualmente in pensione. L’unica ragione che avrebbe spinto la donna a non denunciare prima sarebbero stati i quattro figli. Il timore della presunta vittima era quello di non riuscire a mantenerli qualora il marito avesse deciso di abbandonarli.
Sola e con quatto figli, difficilmente avrebbe potuto sostenere il peso economico del nucleo familiare. La donna, difesa dall’avvocato Giovanna Cassarà, è riuscita ad ottenere un provvedimento che ha obbligato l’uomo a lasciare la loro abitazione. Un atto che avrebbe suscitato l’ira del pensionato. Con i quattro figli ormai adulti, la donna ha deciso di abbandonare ogni prudenza: presentando denuncia contro il marito.
La difesa del presunto autore delle violenze, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha contestato la versione fornita dalla donna.
La donna, stando all’avvocato e al pensionato finito al centro della denuncia, avrebbe deciso di separarsi dopo i problemi di salute affrontati dall’uomo. Il giudice dell’udienza preliminare Lirio Conti, però, ha deciso di rinviarlo a giudizio.
Il pensionato, così, dovrà sostenere il processo già fissato per il prossimo 25 settembre.