Gela. Un’imbarcazione open da sei metri e un pedalò per rubare gasolio dalle cisterne della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, sfruttando il mare, e trasferirlo in un’area ricavata nella zona di contrada Bulala. Sono stati gli agenti di polizia del commissariato e i militari della guardia di finanza a scoprire la presunta organizzazione che avrebbe gestito tutta l’attività.
Sotto sequestro sono finiti cinque contenitori da mille litri ingabbiati in strutture metalliche, due serbatoi di plastica, un bidone da venti litri, l’imbarcazione open da sei metri e il pedalò. Sul natante, al momento del sequestro, era ancora collocato uno dei serbatoi.
Gli investigatori che, ieri mattina, hanno praticamente isolato l’area di contrada Bulala finita al centro dell’indagine, avrebbero scoperto alcuni pompe sottomarine utilizzate per filtrare il gasolio. Il combustibile, da quanto trapela, sarebbe poi stato rivenduto a prezzi più bassi. Allo stato attuale, è scattata la denuncia ai danni del proprietario del terreno di Bulala utilizzato come base di riferimento. Non è chiaro se le mosse del gruppo fossero appoggiate da addetti della raffineria.