Gela. Sospese le visite esterne dei pazienti cardiopatici per mancanza di medici. Accade nell’unità operativa di Cardiologia dove i pochi camici bianchi disponibili, per garantire urgenze, sono costretti a rinviare le attività ambulatoriali.
Nessuna premura per i soggetti in lista d’attesa che spesso sono pazienti sottoposti a interventi al cuore. I medici sospendono il servizio a data da destinarsi e scappano a bordo dell’ambulanza per un nuovo trasferimento (sempre più frequenti) verso l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.
“Il medico che garantisce le prestazioni esterne– spiega il direttore del presidio ospedaliero, Luciano Fiorella – in presenza di emergenze deve sospendere ogni attività per accompagnare i pazienti che devono andare a Caltanissetta. Stiamo cercando di ovviare al disagio, organizzando un progetto obiettivo. Attualmente le attività ambulatoriali vengono garantite con turni tra i colleghi di cardiologia”.
“La carenza del personale medico – incalza Salvatore Di Caro, presidente della late – investe tutti i reparti. Infatti, solo 100 su 144 medici in delibera sono in attività. Un problema che ha degli effetti devastanti nel reparto di Talassemia e Malattie infettive, dove da sei mesi un solo medico garantisce i servizi. Il commissario straordinario dell’Asp, Vittorio Virgilio – conclude Di Caro – aveva assicurato di sopperire al disagio, trasferendo in città i medici in forza presso l’ospedale Sant’Elia. Nulla è stato fatto ma secondo Elia Gueli, responsabile dell’ufficio stampa ospedaliero, “il territorio, i malati e le associazioni hanno vinto”.