Gela. Un tunisino è stato arrestato dalla polizia per maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni personali aggravate nei confronti di moglie e figlio minore. L’ordinanza è stata emessa dal gip di Gela, Veronica Vaccaro, su richiesta del sostituto procuratore Elisa Calanducci. La vittima, insieme ai due figli in tenera età ed il padre anziano, erano stati costretti ad abbandonare la loro casa, per mettersi in salvo e sfuggire alle ripetute aggressioni, trovando accoglienza altrove.
In particolare, le vessazioni e le violenze fisiche sarebbero state perpetrate con cadenza quotidiana, specialmente a seguito di accese discussioni rivolte ad imporre alla moglie regole rigidissime sull’educazione dei figli, sull’abbigliamento da indossare o sulla possibilità o meno di uscire da casa, anche solo per svolgere mansioni quotidiane legate alle esigenze di vita per sé e per i figli, in nome di una presunta superiorità di genere.
L’uomo avrebbe picchiato moglie e figli come dimostrerebbero ecchimosi e tumefazioni alla testa, al volto e alle braccia; altre volte, invece, avrebbe proferito frasi minacciose ed ingiuriose, sino al punto da gettare dell’alcool sul corpo della moglie minacciando di “bruciarla viva”.Sebbene la donna avesse provato in diverse occasioni a darsi alla fuga, non ci riusciva poiché il marito le ha impedito di lasciare l’appartamento in cui abitavano, costringendola così a permanervi per più giorni.
Una decina di giorni fa, però, la donna ha chiamato il 113 facendosi salvare dalla Polizia. Questa mattina la vicenda è giunta fortunatamente all’epilogo; l’uomo è stato arrestato presso la Casa Circondariale di Gela.