Gela. Un piano per la mobilità d’emergenza che non è mai stato preso in considerazione dalla giunta, nonostante la Fiab cittadina abbia avviato una serie di iniziative, anche nei pressi delle aree scolastiche, svuotate da traffico e automobili. Il presidente Simone Morgana prende nettamente le distanze dalla sola strategia delle Ztl, che l’amministrazione comunale continua a perseguire, con l’istituzione di quella ricompresa tra via Cocchiara e via Marconi. “Abbiamo trasmesso due mesi fa alla giunta municipale un piano per la mobilità d’emergenza molto dettagliato che, se attuato, avrebbe permesso una decisa moderazione del traffico, con un netto aumento dello spazio pubblico destinato ai pedoni e ai ciclisti. Un piano che avrebbe favorito la mobilità leggera, il distanziamento sociale, lo sviluppo economico e la tutela del diritto alla salute. Nel frattempo, quasi mille persone hanno firmato la petizione promossa da Fiab Gela e sostenuta da tantissime realtà associative locali per avere una città senza auto. Dopo diversi contatti con l’amministrazione – dice Morgana – la Fiab aveva chiaramente chiesto provvedimenti di pedonalizzazione permanente in centro storico e moderazione del traffico con corsie ciclabili, quantomeno su corso Salvatore Aldisio. Purtroppo, nulla di questo è stato fatto, ma si è preferito tornare al passato, istituendo qualche Ztl notturna che favorisce la circolazione delle auto e invita i cittadini a muoversi in auto, intasando tutte le vie”.
Morgana esclude che quanto deciso dalla giunta sia stato sostenuto dal gruppo locale Fiab, che invece guarda ad un modello del tutto differente. “Nella delibera si cita Fiab, ma noi non abbiamo mai approvato quanto deliberato dalla giunta municipale, tutt’altro – continua – il nostro piano della mobilità è pubblico, tutti possono vederlo sul nostro sito internet. Il nostro piano della mobilità favorisce la circolazione dei pedoni e delle biciclette, puntando alla riduzione delle auto per recuperare salute e spazio pubblico. I provvedimenti della giunta vanno contro le stesse premesse della delibera, senza disincentivare l’uso dell’auto, quantomeno in centro storico. Il punto non è istituire una Ztl di qualche ora, ma fare in modo che il cittadino raggiunga senza auto, quindi da casa, il centro storico pedonalizzato. Serve lavorare per rendere le strade sicure per i pedoni e i ciclisti, invogliandoli ad andare a piedi ed in bici”. Per Morgana, inoltre, c’è la necessità di superare il divieto di accesso alle Ztl imposto alle bici a pedalata assistita, introdotto lo scorso anno dopo un incidente che coinvolse una bambina. “La vera offesa alla mobilità è il reiterato e ingiustificato divieto di circolazione in Ztl per le bici a pedalata assistita. Un divieto normativamente immotivato, poiché per il codice non esiste differenza tra bici a pedalata assistita e bici a propulsione muscolare. Se il problema sono le bici elettriche truccate, quelle che sfrecciano a 70 km/h possiamo subito dire che quelli sono ciclomotori illegalmente posti in circolazione ed è compito delle autorità bloccarli e sequestrali – conclude – non si può colpire la bici a pedalata assistita in questo modo, in una città collinare dove un mezzo del genere potrebbe rivoluzionare la mobilità in modo sostenibile. Chiediamo alla giunta di rivedere subito una decisione che va contro la mobilità sostenibile, dissociandoci fortemente da un provvedimento mai condiviso e non accettabile”.