Gela. “Sono in aumento i soggetti autistici ma le strutture sanitarie del territorio non riescono a garantire l’assistenza necessaria”. E’ questo il dato allarmante emerso nel corso della due giorni dedicata alla formazione del disturbo autistico.
Tanti casi e poche strutture. A denunciare la carenza dei centri di assistenza appartenenti all’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è stata Elena Gorini, psicologa consulente presso l’Ulls di Treviso e referente master Aba per l’università Lumsa di Roma, invitata a relazionare sulla personale esperienza terapeutica e sui nuovi approcci della patologia che investe un numero sempre crescente di bambini e adulti. Il corso di formazione “Disturbo dello spettro autistico e metodologie d’intervento”, promosso dal centro Aias retto da Anna Maria Longo, prosegue presso la sala convegni dell’ex chiesetta “San Biagio”.
“Allarme autismo”. “Sono allarmanti i dati nella nostra città – sottolinea Anna Maria Longo – pur essendo in linea con la tendenza nazionale, evidenziano una impossibilità per circa 500 pazienti ad essere assorbiti nelle strutture territoriali presenti. Uno dei maggiori disagi è legato alle lunghe liste d’attesa”. L’autismo è una patologia che investe un numero sempre crescente di bambini e adulti. “Diagnosticare la patologia e trattarla nell’immediato è di fondamentale importanza nella cura del paziente che necessita di un approccio integrato per poter implementare le proprie abilità e migliorare i comportamenti disfunzionali interni – precisa Elena Gorini – Purtroppo si tratta di un disturbo non del tutto curabile ma la giusta terapia e l’intervento nei primissimi anni di età fanno davvero la differenza. Solo così la famiglia apprende come convivere con un disturbo che presenta un ampio spettro fatto di sottogruppi e fenotipi differenti”. La prima sessione del convegno, ieri, ha attirato l’attenzione degli oltre cinquanta partecipanti che hanno potuto confrontarsi con la relatrice: Elena Gorini. Oggi si replica. “Spero sia il primo seminario di una lunga serie – ha detto la presidente Longo – per contribuire alla formazione sanitaria del territorio. In una città come la nostra in cui l’incidenza dell’autismo è particolarmente elevata, l’Aias è riuscita a promuovere un servizio di formazione teorico e pratica, rivolto ad operatori del settore e alle famiglie”.