Gela. “Il vero problema non è trovare il colpevole ma avere una soluzione”. Il presidente della commissione consiliare sviluppo economico Rosario Faraci non esclude che il taglio dei trentatré milioni di euro del Patto per il Sud si possa recuperare, anche se non intende scendere nel particolare della “caccia” ad eventuali inefficienze interne all’ente comunale. “Sono però soprattutto mosse politiche”, aggiunge. Da un punto di vista pratico, secondo il consigliere di “Una Buona Idea”, la soluzione sarebbe quella di affidarsi a contratti quadro, aperti dal Comune. “Tutte le fasi relative alla progettazione, l’ho proposto non appena insediato – dice – devono essere affidate a società di ingegneria, multidisciplinari. Questo significa che sarà la società individuata ad occuparsi di tutti gli interventi, attraverso appunto un contratto quadro. Inizialmente, sembrava una proposta senza fondamento. Adesso, anche i tecnici del Comune sembrano andare verso questa direzione e anche il sindaco mi pare convinto”. Secondo Faraci, una soluzione di questo tipo, con una sorta di appalto esterno ad aziende private, abbatterebbe i tempi, evitando di perdere treni come quello del Patto per il Sud. “Indipendentemente dalla soluzione che verrà adottata – dice ancora – è più che evidente che al Comune, nella sua organizzazione interna, serva un ufficio progetti, adibito solo a questa funzione”. In più occasioni, anche la commissione presieduta dal consigliere di “Una Buona Idea”, ha messo in luce la carenza di personale a Palazzo di Città.
“In realtà – conclude – gli organismi di controllo, già dal 2006, hanno iniziato a segnalare questo problema. Purtroppo, chi ci ha preceduti non ha mai trovato soluzioni né ha preso in considerazione questo fattore”. Per ora, l’amministrazione comunale si trova ad incassare un maxi taglio di finanziamenti, in attesa di soluzioni alternative.
Un altro con la soluzione sulla carta