Gela. L’antimafia dei diritti, sembra questa la direttrice scelta dalla triplice di Cgil, Cisl e Uil per siglare la Carta di intenti con le organizzazioni datoriali della città. Un’intesa preannunciata all’indomani dei tre attentati incendiari che hanno distrutto il bar “Belvedere” e il lido “BCoolBeach” e danneggiato il bar “Lory”. I confederali infatti puntano ad un accordo complessivo che induca le organizzazioni datoriali a rispettare precisi parametri di legalità, ad iniziare dal riconoscimento dei diritti in favore dei tanti lavoratori del terziario, compresi quelli del commercio e dei negozi. Proprio le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno già definito la loro bozza, da sottoporre alla controparte. “Riteniamo che la carta di intenti definitiva vada firmata in prefettura – dice il segretario della Cgil Ignazio Giudice – se c’è la volontà di tutti, si può chiudere entro il prossimo 8 dicembre”. Da tempo, le segreterie confederali della triplice chiedono alle organizzazioni datoriali il pieno rispetto dei diritti dei tanti operatori del settore, che in molti casi solo sulla carta ricevono quello che viene indicato nei contratti. La proposta di firmare il patto è stata accolta dai rappresentanti datoriali che adesso dovranno esprimersi sul contenuto di quanto già preparato dai sindacati.
“Siamo convinti che sia l’illegalità che la mafia tolgono dignità al mondo del lavoro ed opprimono la crescita economica attraverso la negazione dei diritti dei lavoratori, l’imposizione di forniture e guardianie – hanno spiegato i segretari Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania – e di tutta la vasta famiglia delle estorsioni che a volte è in mano alla mafia, ma che fa parte di una cultura diffusa dell’illegalità che viola i contratti di lavoro a danno di centinaia di lavoratrici e lavoratori, i nuovi poveri. Cgil, Cisl e Uil sostengono la Vertenza Gela e lo fanno schierandosi dalla parte della città onesta, che spera e lavora ogni giorno per il cambiamento, con coloro che prima di parlare di antimafia vivono nella piena legalità ogni giorno, con chi rivendica il potenziamento delle forze dell’ordine, con le tante ragazze e ragazzi che sperano di poter lavorare nella città nella quale sono nati, per realizzare tutto ciò abbiamo bisogno di un’economia libera da ogni forma di ricatto. Per essere veri uomini antimafia non bisogna commettere nessuna illegalità”.