Gela. Lunedì dovrebbe cessare l’attività dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti nella discarica Timpazzo. La conseguenza è piuttosto ovvia. Senza il nuovo Tmb, che ancora necessita delle ultime autorizzazioni, i rifiuti solidi urbani indifferenziati rischiano di rimanere per strada, fino a quando non verrà individuata una discarica privata, nella quale conferire. Il commissario liquidatore dell’Ato Cl2, l’ente che gestisce Timpazzo, sta tentando di evirare il fermo. I funzionari della Provincia di Caltanissetta hanno già detto no ad una proroga della marcia dell’impianto Tmb mobile, ma dalla Regione si è mosso direttamente il dirigente generale del dipartimento acqua e rifiuti Salvatore Cocina. Nel tardo pomeriggio di ieri, ha inoltrato una nota ufficiale a tutti gli enti coinvolti nella vicenda, a partire dalla Provincia. Viene chiesta l’emissione di un’ordinanza “contingibile e urgente”. Solo in questo modo il Tmb attualmente a disposizione nella discarica Timpazzo potrebbe continuare a stabilizzare i rifiuti della raccolta urbana.
Cocina pare abbia avuto diverse interlocuzioni con il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco, che ha già predisposto tutto il necessario per l’avvio del nuovo Tmb, ma la Regione deve ancora coprire diversi adempimenti e l’impianto potrebbe entrare a regime, forse non prima di settembre. Fino ad allora, però, anche i dirigenti regionali vogliono scongiurare una nuova crisi rifiuti, che toccherebbe non solo Gela ma almeno venti comuni, che conferiscono nella discarica Timpazzo.