Caltanissetta. Ammesse le parti civili all’apertura del processo che si celebra con il giudizio immediato contro 12 imputati coinvolti nel blitz antimafia denominato «Tetragona» portato a termine il 18 maggio del 2011 dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e coordinato dalla Dda.
Il presidente del collegio, Paolo Fiore, ha accolto la richieste delle parti offese, ammettendo le imprese vittime della mafia e l’associazione antiracket Gaetano Giordano.
Sotto processo Salvatore Burgio (75 anni), Pietro Antonio Caielli (residente a Busto Arsizio), Nunzio Cascino, Claudio Conti (residente in provincia di Bergamo), Armando D’Arma, Fortunato Ferracane, Angelo Bruno Greco, Nunzio Licata, Emanuele Monachella, Marcello Orazio Sultano, Rosario Trubia e Giuseppe Truculento.
L’inchiesta permise di sferrare un duro colpo a «Cosa nostra». In manette finirono 63 persone che operavano fra Gela, Busto Arsizio e altri centri del Nord Italia. Gli uomini dei clan Emmanuello e Rinzivillo gestivano droga, estorsioni e appalti. Molti hanno scelto l’abbreviato, altri il patteggiamento. A fine mese saranno giudicati dal Gup Marcello Testaquadra Rocco Bassora, Vito Biondo, Giuseppe Biundo Deodati, Vincenzo Burgio, Salvatore Cannizzo, Carmelo Collodoro, Giuseppe Costa, Vincenzo Di Caro, Giovanni Di Noto, Sandro Emmanuello, Emanuele Farruggia, Salvatore Fiorito, Massimo Gerbino, Gioacchino La Cognata, Valerio Longo, Giuseppe Morello, Sebastiano Pelle, Aldo Dino Pione e Domenico Vullo.