Gela. Si va verso il pagamento delle fatture arretrate in favore del consorzio sociale “Progetto Vita”. L’impegno è stato assunto dall’assessore al ramo Pietro Lorefice. Lo stesso Lorefice ha incontrato una delegazione di lavoratrici e le loro rappresentanze sindacali. Da mesi, le lavoratrici denunciano di non ricevere regolarmente gli stipendi. Si tratta soprattutto di operatrici impegnati nei servizi di accudienza ai più deboli. Intanto, l’amministrazione comunale ha incontrato anche una delegazione di lavoratori dell’ex reddito minimo di inserimento. Il loro futuro appare piuttosto incerto perché la regione ha assicurato il trasferimento di fondi soltanto fino al prossimo ottobre. Senza il sostegno della regione, il programma che dura ormai da tredici anni rischia di sparire.
Il futuro è a rischio per gli operatori dei progetti per il Reddito minimo di inserimento. I lavoratori, un centinaio circa, sono impegnati da tredici anni in attività coordinate dal Comune e finanziate dalla Regione. A questi progetti di anno in anno è stata garantita la copertura finanziaria. La prosecuzione delle attività però è a rischio, così questa forma di sostegno, che viene erogata a soggetti disagiati, rischia di concludersi.
La Regione, infatti, garantirà la copertura finanziaria solo fino al prossimo ottobre. Per questo i lavoratori oggi hanno voluto incontrare il sindaco, Domenico Messinese e gli assessori. Alla riunione, hanno preso parte il primo cittadino, il vicesindaco , Simone Siciliano, gli assessori Ketty Damante, Nunzio Di Paola e una delegazione di lavoratori. Il Comune interverrà presso gli uffici regionali competenti affinché si possa raggiungere la continuità dei progetti, dando serenità e sostegno economico agli operatori e alle loro famiglie.
Gli Rmi hanno chiesto al sindaco e agli assessori di vigilare e sollecitare la Regione affinché venga riconosciuta loro giusta continuità e il riconoscimento professionale e retributivo.