Gela. La tanto contestata tassa di soggiorno trova la piena approvazione della maggioranza del sindaco Di Stefano. Dem, pentastellati e civici, in aula questa sera, hanno difeso a spada tratta l’esigenza di base del regolamento varato, ovvero assicurare alla città servizi. Saranno appunto finanziati dalle somme versate da chi in città si trova temporaneamente per turismo oppure per lavoro. “C’è chi fa reddito in città ed è giusto, come capita in tanti altri Comuni siciliani e del resto d’Italia, che paghi un contributo minimo”, è stato detto. Varrà solo per i primi sette giorni di permanenza. L’amministrazione comunale e la maggioranza hanno raggiunto una piena convergenza rispetto al lavoro svolto dalla commissione affari generali, presieduta dal civico Giovanni Giudice. La poca opposizione presente ai lavori, con i consiglieri Cosentino, Di Benedetto, Irti e Zappietro, non si è detta contraria alle ragioni che hanno portato al regolamento, “però non è questo il momento di pensare alla tassa di soggiorno in una città nella quale mancano i servizi minimi e che non riesce neanche a dotarsi di un Piano spiagge”. I consiglieri di minoranza hanno poi lasciato l’aula mentre la maggioranza ha assicurato l’approvazione del regolamento.
Se non manca una certa compattezza di maggioranza sugli atti, qualcosa non quadra nelle vedute politiche. Come abbiamo più volte ribadito, i dem non hanno gradito l’accelerazione che ha protato in giunta l’assessore Morselli, in quota M5s. Mentre in serata l’assessore si è ufficialmente presentata al civico consesso, ricevendo il pieno sostegno del sindaco e degli altri gruppi politici della coalizione, M5s e “Una Buona Idea”, i democratici si sono assentati. Non sono stati freddi ma addirittura “glaciali”. I lavori sono stati rinviati a giovedì sera.