Gela. La gestione dell’intero sistema della mobilità, con strisce blu e parcheggi, ma anche la possibilità di lavorare per enti diversi dal Comune. Sono solo alcuni punti che l’amministratore Ghelas Francesco Trainito sta predisponendo, prima di presentare un piano industriale completo. “Attendo che dirigenti e amministrazione ci facciano avere il fabbisogno completo – dice – probabilmente, ci verrà trasmesso entro fine mese”. Il manager scelto dal sindaco Lucio Greco e che ha preso le redini della municipalizzata, succedendo all’avvocato Gianfranco Fidone, è convinto della possibilità di diversificare. Non solo la monocommittenza da Palazzo di Città. “Chiederò che lo statuto venga modificato – continua – c’è un evidente errore. In una parte, giustamente, si spiega che Ghelas deve lavorare per l’ottanta per cento attraverso la committenza del Comune e per il restante venti per cento, anche all’esterno. In un’altra sezione dello statuto, però, si parla esclusivamente di monocommittenza. Ghelas non può perdere la possibilità di lavorare per altri enti o società partecipate”. Sul bilancio 2018, punto di frizione definitivo tra l’amministrazione Greco e l’ex manager Fidone, Trainito sembra intenzionato a chiudere a breve. “A giorni convocherò l’assemblea dei soci per l’approvazione”, aggiunge. Nelle ultime settimane, gli operai della società in house sono impegnati soprattutto nei due parcheggi, nel tentativo di renderli fruibili prima possibile. “Sarà importante averne la gestione completa”, dice ancora Trainito. La municipalizzata, da anni ormai, si porta dietro il fardello delle quote non versate del trattamento di fine rapporto dei lavoratori. L’avvocato Fidone, durante la sua permanenza negli uffici Ghelas, ha più volte denunciato l’ammanco e segnalato alle autorità competenti.
Trainito, invece, sembra sicuro di poter arrivare ad una soluzione condivisa. “Sarà fondamentale approvare il bilancio, che non è né di questa amministrazione comunale né della mia gestione – conclude – poi, passeremo alla trattativa con il fondo Fonte. Sono ottimista”. Il futuro di Ghelas e dei settanta dipendenti potrebbe decidersi nell’arco dei prossimi mesi.
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