Gela. Una operatrice ex Rmi è stata scoperta a Gela dalla Procura. Anziché assistere disabili e anziani falsificava le firme sui fogli di presenza e degli assistiti per raggirare il Comune.
La procura ha chiesto il rinvio a giudizio della donna. Gli inquirenti hanno accertato che la lavoratrice, inserita in uno dei quattro progetti del 2014, incaricata di prestare assistenza domiciliare ad anziani e disabili, non si recava a svolgere il servizio.
«Con artifizi e raggiri – si legge in una nota della Procura – ovvero apponendo false firme delle persone assistite sui fogli di presenza mensili e dichiarando falsamente di avere svolto 268 ore di assistenza, avrebbe indotto in errore i funzionari del Comune, procurandosi in tal modo, in danno dell’ente pubblico, l’ingiusto profitto della percezione del corrispettivo delle ore dichiarate, ammontante a 3.487 euro».
Le indagini sono scattate su input del settore Servizi sociali del Comune, nell’ambito di controlli effettuati al fine di accertare l’effettiva osservanza delle disposizioni impartite agli operatori incaricati, avevano appurato che la donna non si era recata presso il domicilio di un disabile.
«Accertamenti poi sviluppati dalla Polizia – scrive la Procura – una volta acquisiti atti presso il Comune, hanno fatto emergere ulteriori presunti illeciti. L’operatrice, non avendo espletato il servizio presso altri quattro utenti disabili, al fine di percepire ugualmente il corrispettivo, avrebbe apposto le firme false degli assistiti sui fogli mensili che dovevano riscontrare l’attività svolta».