Gela. Monta la protesta dei genitori degli alunni che frequentano l’istituto “San Francesco”, ma nel plesso dell’ex monastero delle Benedettine, che teoricamente a breve dovrebbe ospitare l’esposizione provvisoria della nave arcaica. Ieri, il consigliere comunale Valeria Caci, della maggioranza del sindaco Lucio Greco, è stata messa alla porta durante una riunione sul futuro della struttura. E’ stato il primo cittadino ad invitarla a lasciare la sua stanza. La stessa Caci e l’altro consigliere comunale Salvatore Scerra, questa mattina, nella struttura, hanno incontrato i genitori degli alunni. Sono per il proseguimento delle attività nell’ex monastero, facendo leva su un verbale di consegna che risale ad un anno fa. Opposizione e maggioranza, almeno per quanto riguarda il consigliere Caci, marciano nella stessa direzione. Per le mamme, i due milioni di euro che dovrebbero finanziare l’esposizione provvisoria andrebbero invece destinati a migliorare l’edilizia scolastica e non vogliono che il diritto allo studio dei loro figli venga compromesso.
L’assessore Nadia Gnoffo, però, è piuttosto risoluta. Ha spiegato che quei locali non sono stati messi a disposizione per lo svolgimento dell’attività didattica, di conseguenza va individuata un’altra collocazione per le classi della “San Francesco”. Un tira e molla che sta creando non poche frizioni, anche politiche. “Questa amministrazione pro-tempore non è in grado di assumere quelle sagge decisioni suffragate da un’attenta valutazione degli interessi in gioco. Ha invece il dovere e l’obbligo di adottare soluzioni adeguate e bilanciate. Non mi sembra che ciò sia avvenuto con gli alunni della scuola “San Francesco”, dice il consigliere Sandra Bennici. L’esponente di Fratelli d’Italia ritorna sullo sfogo di ieri del consigliere Caci. “Il sindaco ha buttato fuori dalla sua stanza la collega consigliere Caci in modo non garbato. Esprimo la mia solidarietà in quanto donna, genitore, ma sopratutto capace di saper dire no all’ipse dixit del sindaco. E’ grande la necessità di ricordare al primo cittadino – conclude Bennici – che deve essere assai prudente nella gestione di governo e l’autorità non va brandita con arroganza ma dispiegata con equilibrio, nel rispetto di chi ha un’opinione diversa dalla sua. In altre occasioni ha avuto comportamenti analoghi, altrimenti non siamo più governati da un regime democratico ma dittatoriale”.
Spiegate a Bennici(bla bla)e Scerra, che quei locali non sono idonei e che tre classi non possono tenere a scacco un’intera città.