Gela. “Né la proposta dell’uso delle royalties estrattive né quella delle compensazioni Eni sono fattibili. L’amministrazione comunale deve tentare di ottenere quanto gli spetta per le compensazioni minerarie, che Eni versa alla Regione”. L’ex consigliere comunale Guido Siragusa, che durante la sua permanenza all’assise civica ha più volte perorato la causa delle compensazioni minerarie dovute a Palazzo di Città, ritorna a chiedere che la giunta Greco batta questa strada, così da avere fondi spendibili per arginare la crisi economica, generata dall’emergenza Covid. “Si tratta di somme che il Comune non è mai riuscito ad avere mentre altri enti locali, anche molto più piccoli, attingono a piene mani – aggiunge – mi spiace puntualizzare, ma quando si parla del caso del Comune di Gagliano, lo si fa in maniera errata. I bandi per il supporto alle imprese locali, l’ente ennese li finanzia con i soldi delle compensazioni minerarie e non con quelli delle royalties, che sono decisamente inferiori a quanto incassa il Comune di Gela”. Per il dirigente locale del Partito Democratico, l’amministrazione comunale dovrebbe da subito avviare un dialogo con l’assessorato regionale all’energia, così da definire un accordo che gli consenta di ottenere i fondi delle compensazioni minerarie, definiti con una legge del 2000. “E’ una normativa che non vincola ad usi precisi – dice ancora – quelle somme potrebbero coprire bandi a sostegno delle imprese locali. Parliamo di non meno di dodici milioni di euro. Le royalties estrattive, invece, sono rigidamente vincolate, come indicato dalla legge del 2017. I 32 milioni di euro delle compensazioni Eni non possono essere una soluzione immediatamente attuabile. Sono legati a progetti già pianificati e bisognerebbe avere l’assenso non solo di Eni, ma anche del ministero e della Regione. Una trafila molto lunga che non mi pare adatta all’emergenza che stiamo vivendo”.
Al momento, il Pd locale non è uscito allo scoperto sulla questiona, ma Siragusa fa comunque capire di non condividere affatto la linea assunta dal governo regionale nei rapporti con la città. “Quanto è accaduto in questi mesi – conclude – rende ormai palese il fatto che il governo Crocetta, a cominciare dal Patto per il Sud, i soldi per la città li aveva trovati. La giunta Musumeci li taglia sistematicamente. Forse, una certa destra locale che in passato non faceva altro che criticare Crocetta, ora inizia a ricredersi”.