Gela. Non sarà un Natale sereno per gli ex soci lavoratori della Cogetra. In passato li abbiamo visti protestare davanti il palazzo di città per rivendicare le fatture non pagate dal Comune. Dallo scorso giugno sono stati assorbiti con lo status di lavoratori dalla cooperativa Airone,
vincitrice dell’appalto, ma la situazione non è cambiata. Continuano a non ricevere soldi, prima da soci, adesso da dipendenti.
Sono sette gli stipendi arretrati. “Da quando siamo stati assunti non abbiamo percepito una sola lire – dice Paolo Amato, ex presidente della Cogetra – ci eravamo illusi che le cose potessero cambiare in meglio, mentre in realtà sono peggiorate. Le banche mi hanno chiuso le porte in faccia e non so come sfamare la mia famiglia. E nella mia stessa condizione ci sono anche gli altri colleghi”.
Non solo. La cooperativa Airone, che si è aggiudicata la gestione del servizio comunale di trasporto per disabili ha deciso di trasferirli in altre sedi. Rivendicazioni anche per il contratto, che anziché di 36 ore è di 30 ore. “La cooperativa palermitana si è rifiutata di applicare il contratto collettivo di categoria – aggiunge Amato – riducendo le ore di attività. Il 5 dicembre, inoltre, i responsabili della coop palermitana hanno deciso di trasferire tutti i lavoratori in altre città. Noi abbiamo sempre lavorato a Gela, come possiamo spostarsi a Palermo?”.
Il problema è vecchio ma non è mai stato risolto alla radice. Una questione legata al Patto di stabilità, che non consente al Comune di poter pagare i fornitori per tempo. E gli assegnatari non pagano a loro volta i lavoratori. La questione è stata sollevata più volte anche dai consiglieri comunali, ma il risultato non è cambiato. Ed a pagare sono sempre i più deboli.