Niscemi. Sarà Marcello D’Amore, docente per conto della facoltà d’ingegneria civile dell’università romana La Sapienza, ad analizzare l’intera documentazione relativa all’avvio dei lavori finalizzati all’installazione del sistema militare Muos nella base di contrada Ulmo.
Una decisione che si lega al procedimento, attualmente in corso davanti ai giudici amministrativi del tar di Palermo, scaturito dal ricorso presentato dall’amministrazione comunale.
E’ stato il preside della facoltà a scegliere D’Amore, tra i responsabili del dipartimento d’ingegneria astronautica ed elettrica. I giudici amministrativi, sotto questo profilo, hanno dato il loro via libera alla nomina. L’esperto, così, potrà avere accesso all’intera documentazione, compresa quella non depositata in giudizio.
L’amministrazione comunale contesta, soprattutto, la validità del provvedimento, firmato dal dirigente generale dell’assessorato territorio e ambiente, che ha dato via libera ai cantieri per la realizzazione del Muos. Un atto, risalente al giugno di due anni fa, decisivo per l’avvio delle operazioni in contrada Ulmo.
I legali dell’amministrazione comunale, però, hanno incentrato la loro azione anche sulle note emesse dai funzionari regionali del servizio 1 Via-Vas e su quelle rilasciate dai tecnici dell’Arpa Sicilia.
Proprio per avere a disposizione un quadro più completo e dettagliato, i giudici palermitani hanno chiamato in causa gli esperti dell’università La Sapienza. Intanto, nel giudizio già avviato, si sono costituiti, dopo la richiesta partita dal neo presidente siciliano Rosario Crocetta, i legali incaricati dalla sua stessa giunta.
L’efficacia dell’intero procedimento che ha condotto all’apertura del cantiere Muos, inoltre, viene contestata dagli esponenti regionali di Legambiente, a loro volta presenti in giudizio. Adesso, spetterà al professore Marcello D’Amore analizzare gli atti e depositare la relazione tecnica richiestagli dai giudici del tribunale amministrativo regionale.