Gela. L’approccio non cambia e anche in serata, durante la scuola politica del laboratorio “PeR”, il segretario regionale Miguel Donegani è tornato a chiedere “chiarezza”. Si è rivolto al Pd e al Movimento cinquestelle. L’occasione è stata il richiamo alla nascita di “Grande Sicilia”, soggetto voluto da Lombardo, Lagalla e Micciché. Il sindaco Di Stefano era alla kermesse e non ha nascosto un certo interesse. “Però, durante la presentazione, Lombardo, Lagalla e Micciché hanno confermato che il progetto è nel centrodestra – ha spiegato Donegani – quindi, questo “modello Gela”, che ha in giunta l’Mpa di Lombardo e Sud chiama nord di De Luca, è un modello di centrodestra? Come si fa a strutturare un’alleanza per le provinciali, dicendosi progressisti ma avendo nel governo cittadino entità che si sono dichiarate di centrodestra? Dovrebbero fare chiarezza e non mi riferisco tanto al sindaco quanto a Pd e M5s, che stanno con partiti apertamente di centrodestra. Noi, invece, stiamo costruendo l’alternativa vera, insieme a movimenti come “Sinistra futura” e Controcorrente di La Vardera”. Donegani non ha dimenticato di rilanciare focus precisi. “Vorrei capire questi partiti che si dicono progressisti che linea hanno sulla nostra proposta di legge per rescindere i contratti delle società private che gestiscono il ciclo idrico, a maggior ragione dopo l’indagine che tocca anche Caltaqua?”, ha aggiunto. Sul tema della sanità, ha ripreso il capitolo del nuovo ospedale. “Schifani sembra innamorato solo del nuovo nosocomio di Siracusa – ha sottolineato nel suo intervento – non c’è nessun accenno a quello di Gela. Che fine ha fatto? I progressisti perché non battono un colpo? Potrebbero dichiararsi di centrodestra, visto che la giunta è composta da partiti di quell’area, così da avere interlocuzioni dirette con il governo regionale. Anche i parlamentari locali di centrodestra, però, dovrebbero attivarsi e verificare quali intenzioni abbia il loro governo regionale rispetto al nuovo ospedale di Gela”.
Infine, “PeR” sta osservando con attenzione ciò che accade sul versante delle royalties del progetto “Argo-Cassiopea” per il gas. Dopo varie iniziative istituzionali, erano state garantite dalla Regione a Gela, Licata e Butera. La scorsa settimana, invece, sono state congelate, in attesa di verifiche sulle dodici miglia marine. Ancora una volta Donegani traccia una linea di demarcazione netta dal contesto progressista che si rivede nel “modello Gela” del sindaco Di Stefano.