Ministro Urso in Sicilia: “Polo gelese, quello siracusano e Catania, colonne portanti”

 
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Gela. Il governo nazionale guarda al polo industriale gelese, come anello di connessione per lo sviluppo dell’area del sud est siciliano. Il ministro del made in Italy e delle imprese Alfonso Urso lo ha spiegato, questa mattina, durante un incontro avuto a Catania in presenza di istituzioni politiche, imprenditoria, sindacato e ordini professionali. L’esponente del governo Meloni ha parlato, tra le altre cose, del “sostegno ai poli green di Priolo, Augusta e Gela”. Ha ricordato la concentrazione di risorse per Stm e 3Sun, nell’area etnea, e il progetto in essere per Termini Imerese. Gela, con il polo industriale, l’area del siracusano e gli investimenti per Catania, sono stati indicati come “colonna portante” di un percorso di rilancio economico e produttivo. In settimana, il sindaco Di Stefano ha partecipato alla riunione del gruppo di coordinamento e controllo per l’area di crisi e l’accordo di programma. Quest’ultimo va rinnovato, vista la scadenza di ottobre. Sul tavolo rimangono risorse, ad oggi mai utilizzate, per circa ventuno milioni di euro. Dovrebbero servire a finanziare progetti di investimento alternativi a quelli di Eni. L’accelerazione non c’è ancora stata, nonostante siano trascorsi ormai dieci anni dal protocollo d’intesa per la riconversione della raffineria. La multinazionale Eni dovrebbe a breve avviare la produzione a pieno regime dei giacimenti per il gas “Argo-Cassiopea”, oltre a procedere per il ciclo del biojet destinato all’aviazione.

Sono tutti processi di realizzazione che vanno a concludersi, con l’entrata in produzione, e inevitabilmente si porrà l’esigenza di pianificare nuove strategie, nel tentativo di collocare la manodopera, evitando la fuoriuscita dei lavoratori. Una prospettazione univoca non sembra esserci nonostante Urso abbia più volte richiamato la centralità del polo locale.

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