Mazzarino. Le opposizioni confermano la crisi dell’amministrazione Faraci e non individuano segnali favorevoli per la città, anche a seguito degli inviti pubblici lanciati dal capo dell’amministrazione, molto duro verso alcuni gruppi, a iniziare da quello di “MazzarinoLab”. “Assistere a certi deliri lanciati via social è la dimostrazione che MazzarinoLab sta lavorando bene e che sono stati toccati i limiti e le mediocrità di un sindaco sempre più nel ruolo della caricatura di sè stesso e di qualche bizzarro personaggio cinematografico. Continueremo a lavorare per la città e con la città, perché i problemi sono tanti e noi vogliamo risolverli, non evitarli passando il tempo a insultare i nemici. Perché, piuttosto di perdere tempo a lanciare anatemi, non iniziamo a parlare di bilancio? Come sempre le posizioni del Lab sono chiare e coerenti, ma soprattutto senza insulti e deliri”. Da “MazzarinoLab” ricordano la posizione del direttivo, espressa a inizio mese. “Pur essendo pronti al dialogo con ogni forza politica, al fine di risollevare le sorti della nostra città, si esprime all’unanimità la volontà di voler conservare la propria natura e identità politica, che nulla ha da condividere con la maggioranza e dunque ci manterremo estranei a queste vicende. I rimpasti, rifiutati fin dal periodo pre-elettorale, non rispecchierebbero i principi etici e deontologici del nostro gruppo ma soprattutto non rispetterebbero la volontà elettorale espressa dalla cittadinanza, per cui “MazzarinoLab” sarà sempre presente, trasparente, attiva e propositiva”, fanno sapere.
Non individuano basi di sviluppo amministrativo neanche gli ex consiglieri comunali D’Aleo e Vicari. “Le recenti dichiarazioni del sindaco Faraci, diffuse attraverso i social media, confermano in modo inequivocabile una crescente frammentazione e confusione all’interno della maggioranza consiliare e un’allarmante mancanza di coesione tra i gruppi che dovrebbero fare riferimento al sindaco. L’impressione che ne scaturisce è quella di un’amministrazione sempre più disorientata e sola, caratterizzata da fibrillazioni interne e da un deficit di dialogo politico. Tutto questo è dimostrato anche dal fatto che il sindaco dichiara aperta la crisi ma poi delibera, giustamente, in giunta, con gli assessori che a loro volta lo hanno criticato fortemente. Tutto ciò genera e crea forte confusione. È inaccettabile che il sindaco Faraci minimizzi o ignori le divisioni esistenti all’interno della sua stessa maggioranza, sostenendo che i consiglieri comunali a lui politicamente vicini siano liberi di confrontarsi con chi desiderano ma se così è il progetto del gruppo politico che lo ha sostenuto, dov’è, qual è? Un simile atteggiamento non fa altro che rafforzare l’immagine di un primo cittadino solo, privo di una strategia condivisa e senza un reale spirito di collaborazione. Dopo mesi di amministrazione, il sindaco continua a esprimersi in termini di progetti futuri e di intenzioni, come se la campagna elettorale fosse ancora in corso. Tuttavia, il tempo delle promesse è terminato. Ciò che la cittadinanza giustamente si aspetta è un rendiconto concreto delle azioni già intraprese. L’amministrazione non può limitarsi a dichiarare che si stanno cercando finanziamenti per il bene della città, se poi la ricerca avviene nell’incertezza e nell’improvvisazione. La ricerca potrebbe risultare vana. Un governo cittadino privo di una visione chiara e di una programmazione solida non potrà mai garantire una gestione efficace e funzionale della cosa pubblica, così non c’è futuro. Un interrogativo che emerge con forza riguarda l’assenza della relazione di inizio mandato, perché il sindaco non l’ha ancora presentata? Questo documento rappresenta un passaggio fondamentale per rendere conto alla comunità delle vie amministrative che si vogliono seguire. La mancata presentazione non può che destare perplessità sulla visione gestionale dell’attuale amministrazione. È altresì auspicabile che le polemiche tra i gruppi consiliari, alimentate sui social media, cessino nel più breve tempo possibile, per il bene della comunità amministrata, questo è un augurio. L’istituzione comunale merita rispetto e chi ricopre un ruolo di rappresentanza politica ha il dovere di offrire un contributo serio e responsabile, piuttosto che perdersi in sterili dispute che alimentano solo sfiducia tra i cittadini. Infine, appare sconcertante che il dibattito politico si sia ridotto a un mero scontro, fra chi oggi ricopre un ruolo all’interno del Palazzo municipale. Diventa indispensabile invertire la rotta. Invece di alimentare accuse reciproche, chi ha ricevuto il mandato popolare dovrebbe interrogarsi su quale sia oggi la reale percezione dei cittadini e capire chi oggi rappresenta davvero i loro interessi e il loro futuro”, spiegano D’Aleo e Vicari. Di un sindaco senza punti di riferimento e concentrato su “spese superflue” parla invece il segretario di “PeR” Carmelina Cremone. Secondo l’esponente del laboratorio “Progressisti e rinnovatori”, Faraci dovrebbe iniziare a vagliare l’ipotesi di fare un passo indietro. “La città merita una classe politica e amministrativa all’altezza”, sottolinea.