ROMA (ITALPRESS) – “Nel valzer italiano delle manovre, il passo che viene meglio è quello di non fare. La Camera ha approvato l’ennesima manovra che non consente cambiamenti. Anche se l’UE non ci pressa più come prima, se sono state ridotte alcune misure annunciate come plastic o sugar tax, se è stato scongiurato l’aumento dell’IVA, non basta. Perchè di tasse ne abbiamo comunque troppe, e, invece, di strumenti per lo sviluppo d’impresa troppo pochi”. Lo afferma Paolo Galassi, presidente di API, Associazione Piccole e Medie Industrie.
“Come sempre sono stati modificati gli strumenti che funzionavano e a cui gli imprenditori avevano cominciato ad abituarsi e usare, come il Piano Impresa 4.0 – aggiunge Galassi -. La revisione, infatti, prevede il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali, che dovrebbe essere più veloce nella fruibilità – vedremo poi le circolari tecniche – ma il continuo cambiamento non consente stabilità. Sia temporale che nella tipologia di interventi. Fino a quando si ragionerà a breve termine, i miglioramenti non saranno rilevanti – sottolinea il presidente di API -. Senza un orizzonte pluriennale, il rischio è di non consentire un’adeguata pianificazione utile alla crescita e non generare il giusto impulso agli investimenti, lasciando gli imprenditori nell’incertezza”.
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