Maltrattamenti e estorsione, in appello arriva l’assoluzione per un quarantasettenne

 
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Gela. In primo grado, il giudice del tribunale di Gela lo aveva condannato a due anni di reclusione, con le accuse di maltrattamenti ed estorsione, per fatti relativi a vicende familiari e personali. Il quarantasettenne Davide Ascia, però, è stato assolto in appello. E’ stato accolto il ricorso presentato dal difensore, l’avvocato Rosario Prudenti. I giudici di secondo grado hanno concluso, rispetto ad alcune contestazioni, riconoscendo che “l’azione penale non doveva essere iniziata per esistenza di un precedente giudicato” sempre sugli stessi fatti.

L’assoluzione, come chiesto dalla difesa, è stata indicata, con la formula “perché il fatto non sussiste”, per i restanti capi di accusa. Ascia, per questi addebiti, era stato arrestato in flagranza. Da alcune settimane, come abbiamo riportato, ha fatto perdere le tracce. Si era da poco trasferito in Germania, per ragioni di lavoro, ma di lui non si sa nulla.

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