Gela. Sarà un pool di periti ad accertare la causalità tra le malformazioni neonatali e l’inquinamento provocato dallo stabilimento petrolchimico.
Lo ha deciso il presidente del tribunale, Alberto Leone, che ha rigettato le eccezioni di legittimità costituzionale della Raffineria, nominando tre consulenti tecnici: il professore Pier Paolo Mastroiacovo di Roma, la professoressa Teresa Mattina di Acicastello e il dottor Ezio Morsellli di Gela. Sono una cinquantina le famiglie che si sono costituite in giudizio attraverso i legali Lucio Greco, Veruscha Polara, Salvatore Patti, Maurizio Cannizzo (per l’associazione Cittadini per la giustizia), Corrado Giuliano, Giuseppe Fontanella. Chiedono un maxi risarcimento contro la Raffineria, che dal canto suo si era opposta all’azione collettiva. Le famiglie vogliono sapere se le patologie dei loro figli siano scaturite dalla presenza degli impianti industriali, attivi e dismessi, della Raffineria.
Il tribunale ha altresì deciso di inserire nel fascicolo anche una complessa perizia svolta dall’allora sostituto procuratore Sutera Sardo nel corso di una indagine penale tutt’ora pendente a carico di ignoti. Non ci sarà però una trattazione comune del processo. Secondo il tribunale per ogni caso va svolta una indagine ad hoc. Gli avvocati di parte civile dovranno specificare in ogni procedimento la singola patologia per la quale si chiede l’accertamento. Anche la procura è in giudizio in questa nuova indagine. “Non escludiamo una maxi azione risarcitoria – ha detto l’avvocato Lucio Greco – adesso che il processo è incardinato”.
Dalla prima indagine emerse che ogni anno nascono in città quaranta bambini con malformazioni. La percentuale di 40 casi su mille, tanti quante sono le nascite medie. La palaschitosi è una delle patologie più frequenti tra le malformazioni, insieme alle ipospadie, malformazioni cardiovascolari, agli arti, all’apparato digerente, ai genitali esterni (dati questi superiore del 250 per cento alla media nazionale). Le malformazioni neonatali accertate tra il 1992 ed il 2003 riguardano 520 bambini su 13.060 nati vivi, con una incidenza del 4%.
A Gela è stato riscontrato un tasso di mortalità superiore alla media italiana del 57 per cento in più per i tumori allo stomaco per i maschi e del 74 per cento in più al colon retto per le femmine, del 13 per cento in più per i maschi e del 25 in più per le femmine per malattie cardiovascolari.