Gela. Affetto da tubercolosi, alla fine, ha deciso di proseguire le cure nella sua abitazione.
Malattie infettive ai minimi. Né al Vittorio Emanuele, né in altri ospedali dell’isola, c’era posto per l’uomo, costretto in una stanza speciale del pronto soccorso. Nel nosocomio di Caposoprano, il reparto di malattie infettive è praticamente ai minimi termini. E’ solo l’ultimo caso di un lungo elenco, fatto di servizi che non ci sono e personale risicato. Le recenti assunzioni non hanno risolto la carenza tra i reparti, dato che quattro medici sono stati assegnati al Sant’Elia di Caltanissetta, mentre quello destinato al Vittorio Emanuele ha messo il veto al trasferimento.
I medici vanno via. Il pronto soccorso, a breve, perderà uno dei medici in servizio, che ha chiesto e ottenuto il trasferimento proprio a Caltanissetta, nonostante sia vincitrice di concorso, con assegnazione a Gela. Il nosocomio di Caposoprano si spopola, almeno sul fronte del personale, e di conseguenza non c’è la possibilità di rispondere ad un’utenza sempre maggiore. Un mese fa, inoltre, è stato sospeso il servizio notturno delle ambulanze, sempre a causa di personale carente. I tre autisti rimasti sono costretti a garantire la reperibilità notturna.