Gela. La prossima settimana si aprirà con il vertice interno alla maggioranza consiliare del sindaco Di Stefano, che era stato programmato già per gli scorsi giorni, slittato a seguito degli impegni all’assise civiva. I gruppi di Pd, M5s e “Una Buona Idea”, infatti, vogliono intensificare ancora di più l’interscambio e prepararsi a scadenze essenziali nel percorso amministrativo, con in testa quella per il bilancio stabilmente riequilibrato. Non sembrano esserci troppe fibrillazioni, nonostante le vicende legate all’ingresso in giunta dell’assessore Morselli, in quota pentastellata, non visto di buon occhio, almeno quanto a tempistica, proprio dai dem che a breve dovrebbero mettere il sigillo sulla vicesindacatura dell’assessore Fava, che è destinato a lasciare il consiglio comunale, qualora passasse all’Ars la norma sul consigliere supplente, che ha comunque buone possibilità di vedere la luce. All’altro dem in giunta, Peppe Di Cristina, andranno deleghe ulteriori, tra tutte l’istruzione e quella per l’infinita querelle del porto rifugio. Avere gruppi consiliari che si muovono all’unisono è una condizione che la coalizione del sindaco persegue con costanza. Se l’accento viene mantenuto intorno al capitolo prettamente politico, con risvolti di governance del territorio, allora è evidente che proprio dalla prossima settimana si potrebbe accelerare per ufficializzare la candidatura del sindaco Di Stefano alla presidenza della Provincia. Le elezioni di secondo livello, salvo sorprese istituzionali, sono quasi alle porte. La coalizione del “modello Gela”, che ha cercato di testarsi la scorsa settimana durante gli stati generali di progressisti e civici, sarà guidata dal primo cittadino gelese. “Sto attendendo un paio di giorni per le ultime cose – precisa Di Stefano – e la prossima settimana si vedrà di ufficializzare la candidatura”.
Con elezioni di secondo livello, piuttosto anomale e aperte al voto solo dei sindaci e dei consiglieri comunali, saranno importanti tanti equilibri e i numeri del calcolo ponderato tra i Comuni della provincia. Di Stefano ha già incassato l’appoggio dei suoi alleati, che sono stati la base dell’agorà dello scorso anno. “Bisognerà, a questo punto, incontrare gli amministratori del territorio”, precisa il sindaco. L’alleanza del “modello Gela” punta a ottenere il sostegno non solo degli amministratori progressisti ma pure di una larga parte di civici, seguendo la direzione già intrapresa da “Una Buona Idea”, entità fondata, tra gli altri, dallo stesso Di Stefano. Un supporto, anche se non c’è ancora l’ufficialità, potrebbe assicurarlo Italia Viva, in città all’opposizione della giunta ma a livello nazionale ormai nel centrosinistra. Le valutazioni sono in corso tra le fila renziane. L’incognita rimane l’Mpa, nel centrodestra in Regione ma in maggioranza e in giunta a Palazzo di Città. I lombardiani del gruppo locale attendono il pronunciamento del coordinamento regionale di centrodestra, che se non dovesse trovare la quadra potrebbe optare per una sorta di “liberi tutti”. Le provinciali di fine aprile potrebbero confermare l’exploit delle amministrative, almeno per il “modello Gela”, oppure aprire altre riflessioni qualora non dovesse pervenire il successo.