Gela. La denuncia, pesante, contro i “personaggi implicati in vicende di mafia” che starebbero tentando di occupare posti importanti, rimane, ma l’incendio delle siepi e del verde della villetta di famiglia del sindaco Lucio Greco non c’entra nulla con la criminalità. La mano è quella, forse troppo distratta, dei vicini di casa. Stavano effettuando pulizie e nel tentativo di eliminare sterpaglie nell’area verde hanno dato alle fiamme anche quella della villetta del sindaco. “La mafia e la criminalità non c’entrano nulla, e, lungi dal voler fare la vittima, lo dico chiaramente – scrive il sindaco nel profilo sociale del Comune -nell’ottica di quella trasparenza che da sempre mi contraddistingue. Dei vicini di casa mi hanno rivelato, purtroppo solo ieri mattina, che nel tentativo di sistemare il giardino della loro abitazione, bruciando alcune sterpaglie, hanno finito per far estendere le fiamme anche alla mia. Naturalmente ho subito chiesto loro di andare in commissariato per rilasciare questa dichiarazione in maniera ufficiale”.
Dopo che la notizia dell’incendio di sabato scorso si è diffusa, anche l’Anci regionale ha solidarizzato con il sindaco, in apparenza vittima di un’intimidazione criminale. Forse, i vicini, la prossima volta, farebbero bene a non dare alle fiamme piante e sterpaglie.