Gela. Salvo rare eccezioni, è rimasta del tutto estranea ai temi della campagna elettorale. La presenza criminale in città, però, si fa sentire, anche in questa fase, nonostante abbia inevitabilmente perso forza, in gran parte debellata dall’attività della magistratura e delle forze dell’ordine. Il sindaco Lucio Greco un passo, anche simbolico, l’ha voluto fare, assegnando la delega alle “politiche della legalità”, finita al neo assessore Florinda Iudici. Come verrà sviluppata e in cosa consista non è stato ancora precisato. Di mafia, nei diversi aspetti del fenomeno, hanno parlato i grillini, durante la loro campagna elettorale, lanciando la necessità di liberare le campagne da chi le controlla in modo quasi capillare, imponendo una specie di regime della paura, fatto di minacce e danneggiamenti. A pagarne le spese sono tanti imprenditori del settore, costretti a ridimensionare i loro investimenti. Una “mafia del pascolo” che l’ex consigliere comunale Simone Morgana, candidato a sindaco per il Movimento cinque stelle, ha denunciato pubblicamente nel corso della campagna elettorale. “Non era affatto un tema che abbiamo voluto lanciare solo per la campagna elettorale – dice – già prima abbiamo avuto modo di confrontarci con operatori del settore che hanno dovuto patire danni enormi, una specie di persecuzione sistematica. Alcuni hanno denunciato e ci risultano procedimenti penali in corso. La questione sicurezza in città non deve essere limitata alla presenza o meno della videosorveglianza, ma bisogna combattere questo sistema di criminalità. Sono problemi che la nuova amministrazione spero voglia affrontare alla luce del sole. Il sindaco dovrebbe avere un confronto costante con i magistrati della procura e con le autorità preposte. Non ci si deve limitare a collocare queste vicende nella sola ipotesi del pascolo abusivo. Sono vere e proprie persecuzioni criminali ai danni di chi opera nel settore”. Allo stesso tempo, il grillino lancia un altro invito alla neo giunta Greco. “Dato che è stata istituita la delega alle politiche della legalità – conclude – se ne dovrebbe approfittare per contrastare chi viola i propri doveri. Mi riferisco a chi non versa i tributi per l’occupazione del suolo pubblico, per le insegne o a chi evade le imposte comunali. Solo in questo modo si potrà ambire ad una città normale”. Di mafia, di criminalità, in campagna elettorale si è parlato davvero poco.
I grillini hanno battuto sul fronte delle ingerenze nelle aree rurali e, tra i pochi, l’ex consigliere comunale del Pd Guido Siragusa ha voluto avvertire tutti. “La campagna elettorale ha cancellato temi importanti in questa città – ha detto prima del ballottaggio dello scorso 12 maggio – la sicurezza, ma soprattutto la lotta alla criminalità organizzata. Bisogna tenere il Comune lontano dalle infiltrazioni mafiose. Invece, sembra come se vivessimo in una città normale e non siamo in una città normale. C’è paura di dirlo. Fino a dieci anni fa, Gela era riconosciuta come una delle città più mafiose d’Italia. Tutto questo non si cancella da un momento all’altro. Chiedo ai due candidati di parlare di questi temi. Un baluardo è stato posto e non vorrei che cadesse sull’onda del consenso elettorale da ottenere a tutti i costi. La città non si deve riappropriare di vecchie abitudini, definiamole così”.