Gela. La città è stata nel 1943 l’avamposto di accesso nella nazione delle truppe alleate americane. Quell’episodio annualmente ricordato diventerà un museo permanente. Ad assicurarlo è il sindaco Domenico Messinese convinto di potere creare uno spazio storico-documentale nella città del Golfo facendo leva sui numerosi documenti storici e testimonianze delle operazioni militari del 1943, anno dello sbarco.
“Vogliamo un museo – ha spiegato il primo cittadino – che, oltre a rinverdire la memoria degli avvenimenti ed il valore del sacrificio dei soldati caduti, rappresenti autentiche, emozionanti ed istruttive rivisitazioni storiche intese soprattutto come esaltazione della pace e condanna della guerra, e non fredde ed anonime raccolte di oggetti. Un messaggio diretto anche ai giovani – ha concluso Messinese – che, fortunatamente, non hanno conosciuto gli orrori dei conflitti armati”.
L’amministrazione comunale al fine di conservare viva la memoria dello sbarco alleato a Gela, episodio di straordinaria rilevanza storica che rappresentò una fase importante della liberazione dell’Italia nazi-fascista in piena Seconda Guerra Mondiale, ha chiesto la cessione di mezzi bellici, armamenti ed uniformi al Dipartimento dei Trasporti e dei Materiali del Comando Logistico dell’Esercito Italiano. “Dovrà essere un museo di interesse internazionale – aggiunge il primo cittadino – capace di diventare meta storico-culturale non solo per tutta la Sicilia”. Non è stata indicata la sede del museo dello sbarco che comunque sarebbe il secondo nell’isola dopo quello realizzate alle Ciminiere di Catania.