Gela. Si è aperto il processo a carico di cinque importanti responsabili locali della società Caltaqua, titolare del servizio idrico integrato in città.
Il funzionario Josè Gozzo, il direttore tecnico Salvatore Giuliana, il coordinatore della gestione impianti Vincenzo Di Marco, il responsabile per le strutture dell’area sud della provincia Diego Marrone e l’operatore addetto al sistema di depurazione di Macchitella Rocco Caccamo sono accusati di aver avuto ruoli strategici nell’illecito smaltimento di circa dieci milioni di litri di liquami.
Davanti al giudice Chiara Raffiotta, così, si sono presentati gli avvocati dei cinque imputati oltre a quelli che assisteranno gli enti locali danneggiati dai presunti sversamenti. L’avvocato Ornella Crapanzano, che rappresenta l’amministrazione comunale, ha già preannunciato l’intenzione di costituirsi parte civile. Richiesta che, però, verrà vagliata nel corso della prossima udienza, già fissata per il mese di luglio.
Stando alle indagini coordinate dal procuratore capo Lucia Lotti, concluse nell’agosto di due anni fa: per ben due mesi, dall’impianto di depurazione di Macchitella, gestito proprio dalla società Caltaqua, sarebbero stati sversati circa centottanta mila litri di liquami tossici ogni dieci ore, finiti tra le acque del torrente Gattano che conclude il suo percorso in pieno mare.
Per questa ragione, scattò anche il sequestro dell’intero sistema di depurazione di Macchitella. Nelle acque del torrente, in base a ciò che viene contestato dai magistrati, sarebbero finiti liquami non depurati: di conseguenza, ancor più dannosi per l’ecosistema circostante. Gli operatori di Caltaqua, invece, hanno sempre collegato le operazioni di scarico al guasto di una delle vasche di trattamento.
La prima udienza del processo, andata in scena dopo l’emissione del decreto di citazione a giudizio da parte della procura, ha avuto breve durata. A causa dell’indisponibilità comunicata dall’avvocato Antonio Gagliano, uno dei legali che difenderanno i cinque imputati, l’udienza è stata rinviata. Il procuratore della repubblica Lucia Lotti, insieme ai sostituti Serafina Cannatà ed Elisa Calanducci, ha ipotizzato, anche durante la fase delle indagini, un danno ambientale difficile da quantificare.
La lente d’ingrandimento degli inquirenti iniziò a focalizzarsi sulla gestione del depuratore di Macchitella anche a seguito di diverse denunce sporte da residenti della zona: stanchi degli odori nauseabondi provenienti dal torrente Gattano e, più in generale, dall’area dell’impianto di depurazione.