Gela. Il vescovo Rosario Gisana ha voluto mandare un messaggio in occasione del nuovo anno scolastico a tutti i dirigenti scolastici che rientrano nella Diocesi. Un anno particolare, con una emergenza sanitaria che stravolge le abitudini di tutti e costringe anche gli operatori scolastici a mantenere comportamenti molto prudenti per salvaguardare la salute e la crescita degli studenti.
L’ufficio diocesano per la pastorale della scuola e dell’università ha promosso l’iniziativa dell’incontro del Vescovo con i dirigenti delle scuole nel contesto della ripresa delle attività scolastiche. In vescovo consegnerà ai dirigenti una lettera-messaggio rivolta a tutta la scuola. “Un luogo privilegiato per la promozione umana” è il titolo della lettera che sintetizza il messaggio che il vescovo intende dare al mondo della scuola. La scuola, secondo Gisana, è il luogo della ferialità: “ma cosa c’è di più feriale, se non il tempo che si trascorre a scuola, durante il quale cogliamo sollecitazioni a diversi livelli, nell’unica direzione possibile: crescere assieme per sentirci compagni di strada, superando il peso delle solitudini che non sono solo e sempre affettive”.
La scuola è anche e soprattutto il luogo della speranza. In questo tempo, contrassegnato dalla “rassegnazione, dal fatalismo, dall’inerzia: rispetto a tutto quello tende ad essere acquiescente, e che soffoca i piccoli focolai dell’entusiasmo e della gioia di vivere, è necessario fare spazio alla speranza” che solo la scuola, insieme alla famiglia e alla parrocchia possono generare. Nel messaggio il Vescovo affida alla scuola una vera e propria missione che consiste nel diventare “luogo significativo per vincere l’insipienza, per sottoporsi ad una vitale metamorfosi”.
“La portata del messaggio del Vescovo – dichiara don Giuseppe Fausciana, direttore dell’ufficio diocesano della scuola e dell’università – investe trasversalmente tutta la scuola nella sua compagine e consegna alla responsabilità del corpo docente e agli alunni l’impegno di generare speranza per vitalizzare questo tempo contrassegnato dalla rassegnazione e dalla apatia. Per il vescovo, la scuola oggi è un luogo della fertilità fondamentale per lo sviluppo umano e integrale della persona. Un vero atto di affidamento in cui si coglie tutta la sua sensibilità per questo “spazio educativo”.