Gela. Nell’esposto, inoltrato anche ai magistrati della procura locale, si fa riferimento ai costanti disservizi e all’erogazione di acqua torbida. Tutti elementi che sono nuovamente sfociati in un’emergenza idrica, che in città ha segnato il periodo festivo. Il comitato autonomo “Fuori Caltaqua” e i rappresentanti dell’associazione “Movimento consumatori”, dopo aver raccolto 476 firme, si sono rivolti alla magistratura. Fanno una breve cronistoria dell’ennesima emergenza e di tutti i disagi causati a centinaia di utenti e famiglie. Guasti e disservizi che adesso, secondo i componenti del comitato, devono essere valutati dalla magistratura, con l’obiettivo eventualmente di individuare responsabilità da parte delle società che gestiscono il servizio idrico integrato. “Quello che si vuole mettere in luce è che l’erogazione dell’acqua nella città di Gela, sia fortemente condizionata, oltre che da una turnistica abituale che crea notevoli disagi – si legge in un passo dell’esposto – anche da frequenti rotture alle tubature di approvvigionamento dei serbatoi comunali. Se a quanto sopra detto si aggiunge anche la somministrazione di acqua non potabile, la situazione diventa davvero insostenibile”.
Nelle richieste avanzate non solo alla procura, ma anche all’assessorato regionale dell’energia e all’Autorità di regolamentazione, si richiamano le tante anomalie di tariffe “d’oro”, a fronte di un servizio decisamente ai minimi in termini di qualità.