Provinciali con vista regionali 2027, in città il laboratorio dell’alternativa al centrodestra

 
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Gela. I punti da valutare con molta attenzione non mancano però dal palco del teatro “Eschilo”, oggi, il fronte progressista siciliano ha già di fatto lanciato la sfida al presidente della Regione Schifani e al centrodestra che lo connota politicamente, con l’obiettivo delle urne del 2027. Il coordinatore siciliano M5s Nuccio Di Paola sembra tra i più convinti. “Abbiamo tutto il tempo per costruire l’alternativa”, ha detto. Pentastellati e democratici sono pronti a un percorso, comunque ancora lungo, coinvolgendo le forze di centrosinistra e progressiste. Domani, ci sarà un incontro, a carattere regionale, con l’Alleanza Verdi Sinistra. Lo spazio va condiviso, questo è ormai chiaro, con i civici ma non solo. Il sindaco Terenziano Di Stefano, tra gli amministratori locali intervenuti all’iniziativa, ha espressamente detto che il dialogo dovrà esserci con forze come Italia Viva e Mpa, tra tutte, ma pure con partiti che già sono nella sua giunta locale, Azione e Sud chiama Nord, senza dimenticare il partito comunista che lo sostiene fin dal momento dell’agorà dello scorso anno. Di Paola e Barbagallo, parlamentare nazionale e segretario regionale del Pd, sembrano intenzionati a mettersi alle spalle le ruggini per scrivere un capitolo diverso. In settimana, in città, i dem qualche distanza l’hanno messa nell’agone pubblico, rimanendo glaciali rispetto alla nomina in giunta dell’assessore Morselli, in quota M5s. Di Stefano, pure questa mattina, ha tenuto a precisare che bisogna “superare le frizioni”. L’ex sindaco di Caltanissetta Gambino è stato ancora più eloquente. Il modello Pd-M5s, alle amministrative nissene, non ha trovato le condizioni per concretizzarsi. Troppi veti hanno lasciato strada libera al centrodestra del sindaco Tesauro. “Abbiamo fatto una cazzata – ha detto nel suo intervento Gambino – ora, in consiglio comunale, all’opposizione, stiamo lavorando insieme”.

L’elezione a sindaco del civico Di Stefano, favorita anche da intese elettorali bipartisan, ha segnato un solco dal quale le forze progressiste e civiche, in una prospettiva comunque più larga, sembrano intenzionate ad attingere. L’invito ai civici, fuori dai partiti, è esplicito. Nessuna remora neanche verso formazioni come quella del parlamentare Ars La Vardera e neppure in direzione della stessa Avs. I capitoli rimangono aperti probabilmente pure per Italia Viva e Mpa. Le provinciali di secondo livello potrebbero rafforzare il “modello Gela” facendolo diventare “modello Provincia”, in un orizzonte nel quale si staglia il “campo Sicilia” per il 2027. Progressisti e civici provano a ripartire dai territori.

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