Gela. Sono abusive ma manca ancora una soluzione che possa
mettere d’accordo l’amministrazione comunale e i tanti esercenti della città che, nel corso del tempo, hanno piazzato insegne non a norma.
Le insegne abusive. Le uniche a salvarsi sono quelle dei punti vendita delle catene commerciali in franchising. Per il resto, regole violate. Da alcune settimane, la questione è finita anche sul tavolo della commissione comunale sviluppo economico. Il presidente Luigi Di Dio e gli altri componenti Sandra Bennici, Simone Morgana, Anna Comandatore e Salvatore Scerra, cercano di mediare nel tentativo di non pesare troppo sugli esercenti che, norme alla mano, potrebbero essere costretti a pagare sanzioni fino a 1.500 euro. Non a caso, ci sarebbero stati incontri anche con i rappresentanti delle organizzazioni datoriali di categoria.
“Da quello che ci risulta – dice il presidente della commissione sviluppo economico Luigi Di Dio – l’amministrazione comunale sarebbe intenzionata a richiedere un parere legale, di modo da valutare il da farsi”. Parere legale che potrebbe sbloccare una vicenda piuttosto intricata, dato che quasi la totalità delle insegne collocate dagli esercenti locali dovrebbero essere rimosse, proprio perché non a norma.