Gela. Prima frizione tra la neo amministrazione comunale e i vertici della fabbrica Eni. Contrasti sulle camere a coke. Alla base del diverbio ci sarebbero le due camere coke abbandonate da due anni su un molo del porto rifugio. L’assessore alla Pianificazione e valorizzazione del territorio, Francesco Salinitro, ha preteso che siano rimosse, considerata l’inutilità delle due enormi strutture costate 8 milioni di euro, lunghe 35 metri per un diametro di 8 e un peso complessivo di circa 350 tonnellate. Avrebbero dovuto sostituire i forni della Raffineria, investimento sottoscritto e successivamente rimodulato dai vertici Eni nazionali a causa dell’improvvisa crisi che ha colpito anche il settore della raffinazione del petrolio. “Quelle camere coke devono essere tolte per liberare il porticciolo – spiega l’assessore comunale – Con una lettera ho chiesto lumi ad Alfredo Barbaro, amministratore delegato della Raffineria, secondo il quale esiste un’autorizzazione temporanea fino al 31 agosto concessa dal Demanio marittimo. Entro tale data l’amministrazione comunale esige che il porto venga liberato definitivamente”.
Porto insabbiato. La data ultima per lo spostamento delle due camere coke, però potrebbe non essere rispettata dai vertici del colosso energetico del cane a sei zampe per l’impossibilità di accesso alle imbarcazioni all’interno del porto rifugio, dove i fondali non superano il metro e dieci. Lo stesso amministratore della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore avrebbe ammesso le difficoltà di rispettare il termine ultimo della concessione direttamente all’assessore comunale. Realizzate da un’officina veneta nel 2010, le due camere non sono mai state utilizzate. Dopo essere rimaste a lungo nel porto di Mestre, sono state abbandonate in città nel 2013 grazie ad un intervento straordinario eseguito in collaborazione con l’Assessorato Infrastrutture e Mobilità – Ufficio del Genio Civile di Caltanissetta che oltre a partecipare alle spese aveva espletato tutte le pratiche amministrative necessarie all’ottenimento delle autorizzazioni.