L’Asp lascia i locali di via Parioli: decentrati tutti i servizi del Distretto sanitario

 
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Gela. I laboratori del Distretto sanitario locale si apprestano a lasciare la storica sede di via Parioli con qualche rimpianto e senza un apparente confronto con l’amministrazione comunale. L’improvviso trasloco, voluto fortemente dal direttore generale dell’Asp Cl2, Salvatore Ficarra, rischia di sfociare in disagi trascinandosi il malcontento di chi sperava invece nell’accentramento dei servizi nella costruenda “Casa della Comunità”, che con i fondi del Pnrr dovrebbe sorgere entro la fine dell’anno nei locali dell’ormai ex palazzina degli uffici amministrativi dell’ospedale Vittorio Emanuele. Un progetto, quest’ultimo, nato dopo il tentativo vano di ricorrere ad un’area dell’Ipab Aldisio per agevolare anche lo spostamento dell’ingresso dell’ospedale a sud, in viale Indipendenza, a ridosso del parcheggio multipiano.

Il trasloco sembra un colpo di spugna a progetti mirati a garantire l’utenza nel territorio. L’indice accusatorio è puntato contro la discutibile scelta di accelerare lo sgombero della sede di via Parioli finendo col separare i laboratori dagli uffici amministrativi. Il bilancio è di una frammentazione dei servizi che saranno erogati in quattro diverse sedi: Ospedale di via Palazzi, via Butera (Poliambulatori), via Madonna del Rosario (Csm e Riabilitazione) e via Falcone, per quanto concerne l’ambulatorio di Veterinaria. Secondo voci di corsia, si parla già di disorientamento degli utenti, minore privacy, con pazienti costretti a sale di attesa condivise in locali angusti dove non è utopistico pensare anche ad un maggiore rischio di contagio delle malattie.

L’Asp risparmierà circa 60 mila euro all’anno, relativi ai costi di affitto, ma a farne le spese saranno i soliti utenti che, per richiedere una visita specialistica domiciliare, dovranno prima recarsi in via Madonna del Rosario e successivamente in via Butera. Quest’ultimo presidio sanitario, inoltre, è privo del servizio di trasporto urbano. In via Parioli, invece, vengono erogati entrambi i servizi. Il trasloco, che puzza come uno smantellamento, è in itinere e dovrebbe ultimarsi entro la fine di febbraio. E’ stata già trasferita l’Adi (Assistenza domiciliare integrata) che dal secondo piano di via Parioli ha trovato locazione presso locali ammalorati dell’ormai ex magazzino dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Si parla di pareti scrostate e presenza di muffe.

Per raggiungere il servizio Veterinaria bisognerà ricorrere a mezzi propri. L’unità, infatti, sarà ubicata nei locali dell’ex Mattatoio di via Giovanni Falcone (nei pressi del tribunale). Andrà peggio, invece, per le cure primarie, ridimensionate in cinque stanze nei locali dei Poliambulatori di via Butera, invece delle otto di via Parioli. Si tratta di servizi vitali, come la revoca o scelta del medico di famiglia o pediatra, l’esenzione ticket, il reparto presidi (pannoloni, traverse, celiaci, diabetici, ecc), le protesi acustiche e l’unità operativa di audiologia e tracheostomia, per citarne alcuni. Il direttore generale Ficarra ha “trovato spazio” tra l’Igiene pubblica (tre stanze) e (due stanze) il pianoterra, ridimenzionando la Pneumologia che rinuncerà a qualche locale. Gli uffici della dirigenza lasceranno il terzo piano di via Parioli per andare ad occupare locali di via Madonna del Rosario, insieme alla riabilitazione.

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