Gela. Ci sarebbero infiltrazioni mafiose tra i gestori delle attività commerciali che insistono nell’area demaniale.
Nel mirino dei controlli sono finiti stabilimenti balneari, discoteche e attività commerciali.
Sospetti dopo le verifiche. A lanciare il sospetto è uno dei componenti della speciale commissione chiamata a verificare la corrispondenza tra la concessione demaniale e il relativo pagamento del canone. Secondo l’assessorato regionale al Territorio, in città c’è un ammanco stimato pari a 6 milioni di euro dei complessivi 60 milioni di euro dell’intera regione. “La città incide intorno al dieci percento rispetto all’ammanco complessivo – assicura Sergio Tufano, presidente Collegio sindacale dell’agenzia Riscossione Sicilia – Ci sarebbero aziende che hanno ottenuto e, immediatamente dopo, ceduto a terzi la concessione. Non escludiamo che, in alcuni casi, si siano infiltrati gestori con il Durc e la certificazione antimafia non in regola. Condizioni ostative al rilascio di qualsiasi concessione”. Del resto è questo il sospetto che aveva paventato l’assessore regionale Maurizio Croce dell’Arta (Assessorato territorio e ambiente), tanto da costituire una task-force e avviare un controllo in tutta l’isola.
Dopo Catania gli ufficali sono in città. Le verifiche iniziate da Catania stanno proseguendo a Gela. La commissione è composta da Sergio Tufano, Glacia Gambino (staff Riscossione Sicilia), e da Antonio Loria e Mauro Leonardi (ufficiali di Riscossione Sicilia). “Le attività di accertamento delle concessioni e del pagamento dei canoni – assicura Sergio Tufano – sono state avviate in città mercoledì scorso e, in alcuni casi, richiedono una stretta collaborazione con i militari della Capitaneria di porto, la Procura e la Prefettura. Non escludiamo il coinvolgimento della Guardia di finanza.
Ipotesi revoca concessione. Chi non paga rischia la revoca della concessione. Speriamo però che la nostra verifica abbia un effetto positivo – aggiunge Tufano – Vogliamo indurre gli imprenditori in difetto a regolarizzare le loro posizioni e segnalare imprenditori non sani che ad oggi hanno guadagnato attraverso il mancato pagamento delle imposte demaniali”.
Controlli anche della Polizia. Sospetti sulle attività che ruotano attorno i lidi della città erano stati mossi anche dal commissariato di Polizia tanto da avviare un giro di vite ai controlli attivando l’ufficio di Pasi (Polizia amministrativa e sociale). Nel fine settimana sono state controllate 10 attività, tra lidi balneari e locali di intrattenimento con serate danzanti, 50 persone ed effettuate 3 contestazioni per inosservanza delle leggi che regolano gli spettacoli.