Gela. Le richieste della procura erano per quattro condanne e così è stato. Il gup del tribunale Francesca Pulvirenti ha letto il dispositivo al termine del giudizio abbreviato per i coinvolti gelesi nell’inchiesta “Hybris”, coordinata dalla Dda di Palermo ma in parte arrivata sui tavoli dei pm locali, per competenza territoriale. Venne ricostruito un costante traffico di droga tra la zona dell’agrigentino e quella gelese. Sette anni e due mesi sono stati decisi per Giuseppe Domicoli. E’ stata riconosciuta la recidiva. In altre indagini è risultato inserito nei canali per il traffico di sostanze stupefacenti, che secondo gli investigatori manteneva anche con la zona della provincia di Agrigento. Sei anni e otto mesi sono stati indicati per Orazio Luciano Curvà. Quattro anni, invece, a Gioacchino Giorgio, che per gli inquirenti avrebbe fatto da tramite per il traffico di droga fra le due zone battute dagli investigatori. Infine, due anni e otto mesi sono stati decisi per Nunzio Ratto. Il giudice ha disposto la confisca per ciò che era stato sequestrato in fase di indagine.
Le difese, nelle rispettive conclusioni, hanno escluso l’esistenza di un canale organizzato per la droga e messo in discussione l’effettiva consistenza delle attività. Gli investigatori monitorarono diversi imputati, risalendo ai viaggi per rifornirsi. Altri sono stati condannati in ulteriori filoni processuali. I quattro gelesi sono rappresentati, tra gli altri, dagli avvocati Davide Limoncello, Salvo Macrì e Giuseppe Smecca.