Gela. La vertenza avviata dagli operai dell’indotto Eni e da quelli del gruppo impegnati in città ha, di certo, diverse sfaccettature. Un coordinamento di donne colpite dalla crisi. Adesso, la mobilitazione parla anche al femminile. “Nei prossimi giorni – ha spiegato Luciana Carfì durante il congresso del Partito Democratico – un gruppo di mogli dei lavoratori e di donne che comunque vogliono far sentire la loro voce perché colpite dalla crisi e da quanto sta succedendo in città, si riunirà per cercare di definire le basi di un coordinamento. Noi, come Arci, siamo pronti a sostenerle”. L’appuntamento, infatti, è proprio nella sede Arci, associazione diretta, tra gli altri, dalla stessa Luciana Carfì, da anni impegnata nella sfera politica di centro sinistra e nell’associazionismo. Già durante il corteo che ha sfilato per ribadire la volontà di lavoro e tutela ambientale in città, proprio un gruppo di donne ha percorso l’intero tragitto dietro allo striscione con su scritto “Movimento rosa per la rinascita di Gela”.