Gela. All’interno del teatro Eschilo sindaci e esperti si confrontavano sul futuro della Città metropolitana di Catania, con l’eventuale adesione di Gela.
La protesta degli operai. In piazza Sant’Agostino, invece, operai dell’indotto Eni, le donne del coordinamento a sostegno ma anche gli esponenti di Gelensis populus hanno contestato l’evento. Al centro della protesta, ancora i lavoratori dell’indotto, rimasti fuori dal ciclo produttivo della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Attendevano l’arrivo del presidente della Regione Rosario Crocetta, indicato tra i relatori del convegno, così hanno organizzato una loro contestazione. Uno striscione nero e nastri in bocca. “Gela, una città che non offre più occupazione e vive il dramma di tumori e malformazioni. Un grazie alla Regione e allo Stato che ci hanno abbandonati”. Questo era riportato sullo striscione esposto, in silenzio, dagli operai che, ormai da mesi, sono rimasti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. Una mossa rivolta non solo verso le istituzioni regionali, con in testa il presidente Rosario Crocetta, ma anche in direzione dell’amministrazione comunale che, al teatro Eschilo, era rappresentata dal sindaco Domenico Messinese e dall’assessore Francesco Salinitro. La vertenza, a tre anni dalla firma del protocollo d’intesa sulla riconversione della raffineria, è tutt’altro che risolta.