Gela. La querelle sulla gestione della Casa di ospitalità “Antonietta Aldisio” ha tenuto banco per settimane, con sconfinamenti non da poco nella politica locale. Il commissario straordinario nominato dalla Regione per portare avanti la struttura di Caposoprano ha deciso che si ritornerà ad una gestione pubblica, dopo il periodo di affidamento alla società “La Fenice”. Gli atti che legavano la stessa società all’Ipab sono stati annullati. Il commissario Giuseppe Lucisano, anche in accordo con l’amministrazione comunale, ha iniziato a tracciare le linee principali per il ritorno alla gestione pubblica. Anzitutto, “La Fenice” dovrà rilasciare la struttura ed ogni altra pertinenza entro domenica. E’ il termine ultimo assegnato alla società dell’ingegnere Renato Mauro, che già prima delle decisioni del commissario regionale aveva ricevuto un provvedimento di diniego della Scia da parte del Comune. In questa fase, Lucisano sta provvedendo ad individuare il personale che dovrà operare direttamente per Ipab. Allo stesso tempo, bisogna rispettare i protocolli anti-Covid, ancora in atto. Il sindacato, già negli scorsi giorni, è stato piuttosto chiaro. Sarà necessario attingere dal bacino dei lavoratori, in forza all’Ipab e alla società “La Fenice”. Una linea confermata, tra gli altri, dal segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario. Spetta a questi operatori la precedenza, anche perché fino ai prossimi mesi sarà ancora in atto l’emergenza Covid e a tutela di tutti gli ospiti della struttura non si potrà interrompere la continuità assistenziale.
I dipendenti “La Fenice”, destinatari dei licenziamenti, hanno più volte sottolineato come invece ci sia stata la convocazione di personale esterno. Anche chi ha lavorato alle dipendenze dell’Ipab attende di poter rientrare.