Gela. Il non luogo a procedere, con l’assoluzione di tutti gli imputati, il gup del tribunale lo ha pronunciato a fine aprile. La procura, però, ha deciso di impugnare in Cassazione la decisione favorevole, emessa nei confronti di tutti i coinvolti nell’indagine su presunte omissioni e irregolarità amministrative, per le autorizzazioni dello stadio comunale “Presti”. Quindi, saranno i giudici romani di Cassazione a ritornare sulla pronuncia del giudice dell’udienza preliminare. I pm sono convinti che ci fossero tutte le condizioni per il rinvio a giudizio, non a caso richiesto dal sostituto Federica Scuderi dopo una lunga requisitoria, ma non accolto dal gup, che ha invece emesso una pronuncia favorevole nei confronti dell’ex sindaco Domenico Messinese, degli allora assessori che si occuparono della vicenda “Presti” e di funzionari comunali e tecnici. L’impianto, ormai da diversi anni, non è più pienamente fruibile e la procedura che avrebbe dovuto concludersi con la riapertura totale non è mai stata integralmente completata. Verifiche vennero effettuate sulla tenuta strutturale di alcuni punti dell’impianto comunale.
Il non luogo a procedere, oltre che per Messinese, è stato pronunciato nei confronti di Giovambattista Mauro, Rocco D’Arma, Maurizio Melfa, Carmelo Campisi, Maurizio Tranchina, Antonino Serio, Davide Riccelli, Guido Catalano, Raffaele Greco, Francesco Turco, Giuseppe Piva, Franco Città, Alberto Cilia e Raffaella Galanti. La procura, con il ricorso in Cassazione, chiede che la decisione venga annullata, riaprendo la vicenda processuale dello stadio “Presti”. Le prime comunicazioni sono state notificate ai legali degli imputati assolti, difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Elio Lembati, Rita Calò, Rocco La Placa, Michele Aliotta, Angelo Cafà, Giuseppe D’Aleo, Luisa Scerra, Antonio Gagliano, Salvatore Ciaramella, Salvatore Psaila, Gaetano D’Arma e Venere Salafia.