Incubo Coronavirus, cala il coprifuoco imposto dal governo: strade deserte e città spettrale

 
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Gela. Strade deserte, pochissime auto in circolazione e solo qualche saracinesca di attività commerciali ancora alzata, giusto per arrivare a fine giornata. Il primo giorno della stretta contro il pericolo Coronavirus ha fatto calare il coprifuoco su una città, ancora stordita da una prolusione di eventi, che nell’arco di pochi giorni l’hanno trasformata in zona di massima allerta, come sta accadendo nel resto della penisola. Già dopo le 20 di questa sera, è stato molto difficile vedere passanti ancora in circolazione o autovetture, anche lungo le arterie più battute dal traffico veicolare. Le norme imposte dal governo hanno fatto il loro esordio. Mentre il sindaco Lucio Greco, dall’aula consiliare, lanciava le ultime raccomandazioni, i titolari di diversi bar chiudevano i battenti, qualche minuto dopo le 18. Il centro storico si è svuotato nell’arco di poche ore. Pattuglie di polizia municipale a vigilare sul rispetto delle norme dell’”Io resto a casa”(il decreto varato d’urgenza dal governo) e le altre forze dell’ordine impegnate in attività di controllo del territorio. Una situazione generale testimoniata da un servizio video di Jerry Italia e Fabrizio Parisi, della redazione del quotidianodigela-Telegela.

La situazione ancora molto grave di regioni del nord Italia come la Lombardia sembra aver convinto anche i più scettici. Tutti a casa, nell’attesa che il peggio possa passare prima possibile. Una città spettrale si prepara ad affrontare forse il periodo più difficile della sua storia più recente.

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