Gela. Nei suoi confronti non venne eseguita alcuna misura, nonostante il coinvolgimento nell’inchiesta antimafia “Exitus”. Per gli investigatori, però, il cinquantaseienne Carmelo Collodoro sarebbe stato vicino al gruppo del boss Salvatore Rinzivillo. Gli viene contestata la violazione degli obblighi, già impostigli in passato, aggravata dall’aver favorito il gruppo di mafia. Per la sua posizione, gli atti lo scorso anno furono trasmessi ai pm della procura catanese. Ad inizio luglio, dovrà presentarsi davanti al gup etneo per l’udienza preliminare. Difeso dall’avvocato Francesco Enia, dovrà rispondere alle contestazioni. Gli inquirenti che condussero l’indagine “Exitus” ritengono che Collodoro fosse spesso in compagnia dell’avvocato Grazio Ferrara, a sua volta a processo per questi fatti ma davanti al collegio del tribunale di Gela. Il professionista ha sempre parlato solo di rapporti legati alla sua attività professionale.
Sono stati monitorati alcuni spostamenti nella zona di Vittoria, che hanno poi portato gli inquirenti a ritenere che Collodoro abbia violato gli obblighi. Gli inquirenti non escludono che gli spostamenti fuori dalla città fossero finalizzati ad incontrare esponenti dei clan di altri territori.